Dana aveva un sogno sempre presente nella sua mente.
Molto tempo prima, una notte, di un lungo sogno confuso e subito svanito al risveglio, una scena solo era rimasta fissa nei suoi ricordi.
Non rammentava né il luogo né il tempo.
Davanti a lei una donna.
Non sapeva che era una donna perché ne vedeva il viso o il corpo.
Non era una donna di carne.
Ma una donna di luce.
Luce tremolante e calda. Ma i contorni erano femminili.
E, soprattutto la sensazione che le dava era quella di una donna.
Ma quello che giustificava questo sogno fisso nella sua mente, era quello che aveva “sentito” non “visto”.
Questa donna di luce si era avvicinata a lei scivolando e sorridendo, “sentiva” Dana.
Sì, riusciva a sentire le emozioni della donna senza vederle.
E sentiva amore.
Si avvicinò poco e quando questa, che si avvicinava più veloce, aprì le braccia, anche Dana si aprì all’abbraccio.
Quando le fu accanto, la donna di luce perse il suo contorno femminile e come una nube dorata avvolse di luce Dana.
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